Raccontare della partecipazione ad un evento HOG è sempre piacevole. Il run di avvicinamento scatena ogni entusiasmo ed il ritrovarci in tanti al village ha sempre il sapore della prima volta.

E se l’evento è a Roma, caput mundi? Allora i 500 Km di avvicinamento assumono un sapore particolare perche sto per portare la mia motoretta a percorre le strade della città eterna, dove la storia millenaria che ti circonda esalta ogni tua accelerata!

E se sei stato estratto per andare in piazza San Pietro la domenica mattina, e stare lì a pochi passi dal Papa? Allora tutto quello che ho detto prima vale zero!

Proprio così: quello di bello che e’ accaduto prima di quella domenica diventa improvvisamente poca cosa. Raggiungere la capitale in 100 si trasforma  in una ordinaria gita moto turistica. E del village, pur così  bene organizzato, resta nella mente solo che era zeppo di gente allegra e di bicilindrici tirati a lucido.

Ma è la domenica che tutto cambia, sin dalla sveglia alle 5 di mattina di una splendida giornata romana che ci vede pronti per essere puntuali in San Pietro alle 7.

Il trasferimento dall’albergo al Vaticano, per chi come me conosce la Roma di tutti i giorni, e’ già una prima “botta”. Soli su strade deserte, quasi fosse un percorso predisposto per noi!

Posteggiando le motorette in via della Conciliazione penso: “siamo in anticipo”. Entriamo in piazza San Pietro e ci ritroviamo con altre 100.000 persone!

In quel momento capisco che ogni domenica mattina il mondo si ritrova qui! Mano a mano, ordinatamente, tutti prendono il loro posto. Ci ritroviamo seduti e, quasi increduli, ci domandiamo: “ma che ci facciamo qui con i nostri gilet super pecciati” mescolati con moltitudini di fedeli provenienti da ogni dove in desiderosa attesa della comparizione del Santo Padre?”

E quando Francesco arriva e percorre la piazza in lungo e in largo tra le gente, vedo ripetersi quello che tante volte ho visto in tv. Fa qualche metro e si ferma: sorride, accarezza un bimbo, saluta con gesto gentile della mano. Riparte per rifermarsi poco dopo. Atti semplici e ripetitivi, ma che emozione, che commozione!

Poi viene la Messa. Colpisce la scenografia: la basilica inondata di sole, i verdi abiti sacerdotali mossi dal vento, la magia del canto gregoriano, ma sopra di tutto il silenzio assoluto dei 200.000? con lo sguardo proteso verso il Papa che celebra.

Per chiudere, l’ultima sorpresa. Le motorette, che da Piazza San Pietro sono ripartite per il viaggio di rientro, pareva avessero beneficiato della particolare atmosfera respirata al mattino.
Mai ritorno a casa fu, per me, così esaltante!

Hadry
Editor Genova Chapter